Biografia

Infanzia

La camera di Gino Zani nella casa di Contrada Santa CroceGino Zani nasce il 31 dicembre 1882 a San Marino da genitori di umili origini. Suo padre Oreste detto "Gnin" era muratore. La madre Erminia Rosti era cameriera. Il nonno Nicola, detto "Badarlon", nel 1849 era stato guida di Giuseppe Garibaldi che, in fuga da Roma e inseguito dagli austriaci, aveva trovato rifugio a San Marino, conducendolo in salvo fino a Gatteo. Gino era il primogenito di quattro fratelli, gli altri erano Angelo, Lorenzo e Maria. Altri due fratellini gemelli nasceranno nel 1902 ma purtroppo uno morirà alla nascita ed il secondo, Settimio, due anni più tardi. Frequenta la prima elementare dalla maestra Esterina Angeli. Il padre decide di portarlo a lavorare con se come garzone. Gracile e di salute cagionevole Gino non pare adatto a quel genere di vita, pertanto il padre acconsente a rimandarlo a scuola questa volta dal Maestro Girolamo Cesarini. In poco tempo diventa il primo della classe e viene promosso direttamente in terza elementare. Durante le vacanze estive frequenta la bottega di falegname dello Zio Odoardo in quanto il padre voleva avviarlo a tale lavoro. Nel 1893 partecipa con lo zio ai lavori di costruzione del nuovo palazzo pubblico e assiste con stupore e meraviglia di fanciullo alla realizzazione, da parte del Retrosi, dell'affresco nella sala del Consiglio Grande e Generale. Il giorno dell'inaugurazione nel 1894 è presente anche lui nella sala del Consiglio mentre il Carducci recita il celebre discorso sulla libertà perpetua. Supera con grande successo l'esame di licenza elementare. Una volta terminato il palazzo pubblico, il lavoro era poco; visti i brillanti risultati, la mamma convince il padre a farlo continuare negli studi. Grazie all'interessamento di Gemino Gozi, Deputato agli studi, che era presente al suo esame di licenza elementare e che aveva notato le qualità del ragazzo, ottiene dal Consiglio Grande e Generale l’erogazione di un contributo di 40 lire per poter acquistare i libri che gli consentiranno di continuare gli studi. Ben difficilmente la famiglia avrebbe potuto permettersi di sostenere la carriera scolastica del figlio. Gino ricambierà la fiducia in lui riposta imponendosi sempre come primo della classe. Suo maestro di storia e geografia fu Pietro Franciosi anche lui figlio di operai e socialista, dal quale apprese e condivise i principi della lotta per l'emancipazione degli operai dallo sfruttamento del capitalismo. Terminato il ginnasio, ancora grazie a Gemino Gozi, viene assunto come istitutore al collegio Belluzzi. Avrà vitto, alloggio e la possibilità di continuare a studiare frequentando con grande profitto le tre classi del Liceo. Nel 1903 ottiene la maturità Classica. Il Consiglio Grande e Generale nella seduta del 12/11/1903 gli assegna una borsa di studio di 600 lire annue che lo aiuteranno a mantenersi durante gli studi universitari a Bologna.