Biografia

San Marino

San Marino nel 1890In un primo tempo mantiene la propria residenza in Calabria facendo la spola tra San Marino e Reggio, infine, nel mese di novembre del 1936, si trasferisce a San Marino. Il resto della famiglia, invece, risiederà a Roma per alcuni anni per permettere ai figli di terminare gli studi universitari. Il primo problema che Zani affronta al suo rientro in patria è la sistemazione delle fognature che, allora erano quasi completamente assenti o aperte su anfratti del monte con rischio di inquinamento delle falde acquifere. Nei 20 anni in cui è a capo dell'Ufficio Tecnico Governativo, realizza innumerevoli opere tra cui i lavori sulla porta San Francesco e la rocca della Guaita, la ricostruzione della rocca della Cesta, la torre del Montale, le mura di Portanuova, le mura dell'Andata, le mura del Cantone, la Casa del Fascio (oggi Casa del Castello di Città), la Casa dell'Arcipretura, Casa Gozi, la porta e le mura della Fratta, il torrione di Portanuova, la porta della Rupe. Tra gli edifici religiosi da lui progettati o restaurati ricordiamo: la Chiesa di San Francesco, la chiesa di Domagnano, il convento di Valdragone, la chiesa del Crocefisso, la Cripta di Sant'Agata, il Portico della chiesa dei Cappuccini, la Chiesetta di San Pietro, Chiesa di Chiesanuova. Tra le realizzazioni civili: l’Ospedale della Misericordia, il Teatro Titano, il restauro di Palazzo Valloni, la Tipografia Della Balda, la casa del Medico Condotto di Città, la casa del Medico condotto di Borgo Maggiore, il palazzo della Cassa di Risparmio, il Palazzo degli Uffici (mai realizzato), il Silo Molino Forno. Per quanto riguarda la viabilità pubblica ricordiamo la realizzazione della Salita alla Cesta, della Strada Sottomontana, il Viale Lungomonte (Oggi Viale A.Onofri), Viale Franciosi, Piazza del Cantone di San Leo, le vie della Tana, dei Cappuccini, della Rocca, dell'Ospedale, della Fratta, delle Piagge, Piazza del Teatro, Piazza della Stazione. Tra i ponti quelli di Fiorentino, Faetano, Gorgascura. Tra le scuole: Serravalle, Faetano, Capanne, Dogana, il progetto per le scuole di Città (non realizzato). Tra le abitazioni popolari quelle di Borgo, Falciano, Chiesanuova, Montegiardino, Gualdicciolo, Fiorentino ecc. Scalinate: dalla piazzetta del Teatro (attuale piazza Sant’Agata) al Viale Donna Felicissima, dell’Ara dei Volontari, dal giardino pubblico al Cantone, dal viale F. da Montefeltro al monumento a M. Delfico, dalla via della Tana al Cantone di San Leo, dal piazzale Calcigni allo stradone, al principio della salita alla Rocca. Inoltre vengono realizzati numerosi serbatoi per l’acqua e sistemati numerosi torrenti. Nelle sue memorie Zani scrive: "Come si vede molta carne fu messa al fuoco contemporaneamente. Mi misi al lavoro silenziosamente, con entusiasmo giovanile, perché avevo un debito di riconoscenza da pagare al mio Paese, ed anche verso la famiglia Gozi che allora era a capo della cosa pubblica, il cui padre, avvocato Gemino detto Mimen, mi aveva aiutato ad avviarmi allo studio, ed io non lo avevo mai ringraziato." Si interessa anche del problema dell'erosione calanchiva del territorio: realizza studi e realizza le prime briglie per controllare l'andamento delle acque e limitare l'erosione del terreno. Il 1 settembre del 1939 scoppia la seconda guerra mondiale.

San Marino ai giorni nostriAl momento dell'ingresso in guerra dell'Italia, il 10 giugno del 1940, Gino Zani si trova a Reggio Calabria per lavoro così come era a Reggio in occasione dello scoppio della prima guerra mondiale. Nelle sue memorie scrive: "E mentre allo scoppio della prima guerra mondiale avevo assistito in quella stessa città all’entusiasmo della popolazione, allo slancio dei soldati, agli sbandieramenti, alle folle plaudenti alla partenza dei reggimenti, ora mi parve che il popolo fosse freddo, timoroso, come in previsione di una sventura". A San Marino la vita procede tutto sommato in maniera normale e la guerra sembra essere molto lontana. L'attività dell'Ufficio Tecnico Governativo prosegue e le opere iniziate continuano ad essere portate avanti fino a quando iniziano le prime difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Il 28 luglio del 1943 il partito fascista segue le sorti di quello Italiano e viene destituito. La guerra si avvicina alla piccola Repubblica. Il 26 giugno del 1944 gli Inglesi bombardano San Marino. Zani trova rifugio, assieme ai propri familiari, nella galleria ferroviaria Montale assieme a tanti altri sammarinesi e sfollati. Nel settembre del 1944 il fronte di guerra raggiunge e poi oltrepassa San Marino, Stato non belligerante, con aspri scontri alle pendici del monte Titano in suolo Sammarinese. Alla fine del conflitto sale al governo una coalizione di sinistra. Gino Zani in un primo momento continua il suo lavoro all'Ufficio Tecnico. Nel giugno del 1950 viene incaricato dal Congresso di Stato di occuparsi del riordinamento del Museo e Archivio di Stato situati nel Palazzo Valloni, da lui restaurato dopo gli ingenti danni inferti dal bombardamento. Esegue studi approfonditi sulla storia di San Marino ed allestisce il nuovo museo. Tra le altre cose realizza la sala delle udienze di Palazzo Valloni le cui pareti sono ricoperte dai nomi di tutti i Capitani Reggenti eletti nella storia. Il 5 novembre del 1953 abbandona la direzione dell'Ufficio Tecnico e viene nominato Direttore del Museo e della Biblioteca di Stato. Viene anche nominato consulente dell'Ufficio Tecnico. Riorganizza completamente la Biblioteca di Stato per la quale cataloga oltre 20.000 volumi, ne cura il restauro e la ricollocazione. Recupera la vecchia passione per l’archeologia e cura l’esecuzione di vari scavi tra cui quelli di Castellaro a Casole.


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